L’Italia, in quanto geologicamente giovane, è soggetta a terremoti ed eventi vulcanici. Il rischio sismico in Italia è ben noto, mentre quello vulcanico è poco conosciuto e molto più problematico. Mentre i vulcani Siciliani (l’Etna in particolare), prevalentemente caratterizzati da vulcanismo effusivo, sono spesso in eruzione ma non minacciano direttamente la vita umana se non in casi di esposizione estrema, i vulcani esplosivi dell’area Napoletana (Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia) rendono quell’area, tra le più densamente popolate dell’Occidente, a più alto rischio vulcanico al Mondo. Il rischio da vulcanismo esplosivo, al contrario di quello sismico, non può essere mitigato agendo su edifici o sui manufatti: l’unica difesa dai prodotti più pericolosi di queste eruzioni è l’evacuazione completa, ossia l’abbandono del territorio prima che l’eruzione avvenga. La soluzione di questo problema formidabile non è semplice, e può essere affrontata realisticamente solo con metodi complessi, che richiedono una stretta interazione tra vulcanologia, urbanistica, economia, sociologia.
Giuseppe De Natale - INGV, Osservatorio Vesuviano, Napoli
Target: Scuole Secondarie di II grado